Voi siete una lettera di Cristo

“…Voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne….”
“…lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini….” II.Corinzi 3,1-6

Una delle immagini più incisive usate dall’apostolo Paolo nelle sue lettere per la comunità dei credenti è quella della “lettera di Cristo”:

  • una lettera che non è scritta con inchiostro o incisa nella pietra, ma una lettera vivente, scritta sui nostri cuori, nelle nostre storie diverse, parlando delle nostre esperienze, dei nostri sentimenti ed emozioni, iscritta nella nostra vita concreta.
  • una lettera che racconta una fede che non si fonda su prescrizioni immutabili, cioè tavole di pietra, ma che è affidata a delle persone concrete come noi, alla nostra testimonianza, vissuta con audacia, calore e gioia.
  • una lettera non di dottrine o dogmi infallibili, ma iscritta dallo Spirito nella nostra esistenza concreta, di uomini e donne con pregi e difetti, con la loro fragilità e limitatezza, con la loro forza e resilienza.

Noi siamo una lettera di Cristo, oggi, come comunità concreta, come chiesa evangelica valdese a Como.
Lettera ispirata dal Dio vivente, che vuole, come ci ha rivelato in Gesù, la vita in abbondanza per noi, per le sue creature.

Lettera che parla attraverso noi, la nostra storia, il nostro percorso, la nostra testimonianza… ma che non parla di noi soltanto:
Noi siamo una lettera di Cristo, che comunica servendosi di noi, affidandosi a noi, che non siamo né perfetti né “santi”, ma considerati da lui degni di diventare segni della sua presenza qui ed ora.

Non siamo perciò una lettera riservata, dedicata alla lettura esclusiva di pochi e poche, ma siamo chiamati ad essere consapevolmente una lettera aperta, che si offre alla lettura, che si fa conoscere: nella nostra presenza in città in varie occasioni di dialogo ecumenico, interreligioso o su temi di attualità, nel progetto di riaprire finalmente le porte del nostro tempio, (per i culti, per degli studi biblici, in occasione di visite, per delle conferenze e dei concerti, per…. altre iniziative da inventare!) affinché diventiamo sempre di più “lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini…”

Siamo anche una lettera che vuole raccontare l’evangelo e trasmettere la fede da una generazione all’altra e per chiunque si avvicina e ci chiede ragione della nostra speranza.

Cerchiamo di essere una lettera che sappia anche consolare e trovare parole e gesti di cura, che sappia accogliere senza giudicare, perché scritta, appunto, su cuori di carne e non su tavole della legge.
In questo senso siamo anche lettera gli uni per gli altri, comunicando fra di noi, ascoltandoci, leggendo e condividendo le nostre diverse storie, sostenendoci a vicenda, diventando così Parola del Dio vivente gli uni per gli altri, nonostante e oltre il distanziamento imposto.

Questa lettera che siamo noi come comunità sarà perciò una lettera collettiva. Non è la lettera della pastora o del concistoro. E’ di tutti e tutte noi, scritta a mani, anzi, da vite diverse: nessuno/a si tiri indietro, ogni contributo è prezioso! Non vedo l’ora di scriverla insieme a tutti e tutte voi!

Scriviamo…consapevoli del fatto che non siamo noi, ma la grazia di Dio in e con noi. (Anne Zell)