Aprire una “porta per la parola”

Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie. Pregate nello stesso tempo anche per noi, affinché Dio ci apra una porta per la parola, perché possiamo annunciare il mistero di Cristo, a motivo del quale mi trovo prigioniero, e che io lo faccia conoscere, parlandone come devo. Comportatevi con saggezza verso quelli di fuori, ricuperando il tempo. Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno. (Colossesi 4, 2-6)

Il versetto del mese di maggio (Colossesi 4,6) parla della comunicazione dell’Evangelo “verso quelli di fuori”. Il tema dell’evangelizzazione ci tocca non soltanto in questo mese particolare. Si tratta di un compito che abbiamo sempre davanti a noi. Ma come si evangelizza oggi? Da dove si deve iniziare? Come si apre una “porta per la parola”? Le nostre chiese devono essere, potremmo infatti dire, come dei veri e propri portali della Parola, luoghi speciali dove ci si apre alla comunicazione. Essere una chiesa aperta al dialogo con gli altri, essere incuriositi dalla cultura degli altri: ecco quello che dovremmo essere (o ridiventare sempre) ogni giorno. Per iniziare quest’opera nuova e antica di “evangelizzazione”, ovvero il lavoro di comunicazione del Vangelo di Gesù Cristo, ci deve essere anzitutto dialogo al nostro interno, tramite le buone pratiche della preghiera e della comunicazione efficace. Per questo il versetto del mese ci esorta forse non per un puro caso anzitutto in quanto siamo credenti in quella “Parola per eccellenza”, cioè in Cristo Gesù Parola di Dio fattasi realtà concreta, oggi così come duemila anni fa: “Il vostro parlare sia sempre con grazia!”
Past. Andreas Koehn