«Dio infatti ci ha dato uno spirito
non di timidezza,
ma di forza, d’amore e di
autocontrollo».
(2 Timoteo 1,7)
Come parola d’ordine attorno alla quale ruota tutto in questo testo ci risulta chiaramente la parola “forza”.
Questa stessa parola, in greco DYNAMIS, ritorna anche alla fine in quella nota e antica dossologia quando affermiamo alla fine del Padre Nostro: “Tuo è il regno, la potenza (la forza) e la gloria nei secoli dei secoli.”
Quindi, quando preghiamo il Padre Nostro, alla fine rimettiamo tutta la nostra speranza e la nostra fede nelle mani di Dio. Pregando ci affidiamo alla forza di Dio, ovvero, potremmo dire con le parole del versetto del mese di gennaio, alla potenza del suo Spirito. Questo Spirito è descritto nel nostro breve versetto proprio in opposizione alla paura e all’odio, ovvero alla possibilità di cedere uno spazio alle forze caotiche del Male. Il Male, che nella visione biblica esiste come esiste Dio, ci vuole spingere anzitutto alla perdita di senso, alla perdita di controllo del nostro essere.
“Non ha senso! E’ tutto inutile, è tutto impossibile, è tutto una perdita di tempo!”
Queste sono possibili risposte alle nostre sfide quotidiane anche come chiese o comunità di fede. L’apostolo Paolo scrisse questa seconda lettera a Timoteo che era un suo giovane allievo e compagno di strada, collaboratore nelle prime missioni per diffondere il Vangelo. Paolo lo menziona in ben sei delle sue lettere. Timoteo viene richiamato alle armi, viene esortato ad essere “come un buon soldato di Cristo Gesù”: uno capace anche di soffrire per la verità del Vangelo della Vita: “predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza” (2 Tim 4,2).
Un nutrito gruppo di catecumeni, di genitori e di altri membri della nostra comunità ha visto insieme, ii 23 dicembre, il nuovo e settimo episodio della saga fantasy “Star Wars” (Guerre stellari) al cinema. Questo settimo episodio porta il titolo molto significativo “Il Risveglio della Forza”. Da un punto di vista interpretativo cristiano, il film racconta la storia della “forza della fede” che va avanti, o che si risveglia, appunto, anche dopo un lunghissimo periodo di buio e di disperazione. Sembra che siano storie che conosciamo già, racconti che abbiamo già acsoltato una volta, forse nella Bibbia, magari nella nostra chiesa, probabilmente nelle nostre famiglie, nelle nostre diverse storie di fede. Sono storie che per forza, nel bene e nel male, si ripetono.
Sono storie che ritornano, si ripetono si risvegliano sempre di nuovo. Che quest’anno 2016 appena iniziato sia per tutti e tutte noi un anno ricco di storie di fede da ricordare, da
raccontare!
Past. Andreas Köhn