Negli Atti, due “fotografie” della chiesa

L’una ci parla dell’inizio dell’avventura “chiesa” a Gerusalemme, l’altra si trova al centro, esattamente a metà strada del racconto lucano sulla vita della prima chiesa.

Nella prima “foto” tutto sembra ancora chiaro e semplice: la comunità si riunisce attorno alla Parola, prega e condivide tutto insieme.

Una comunità che cresce.

Forse si tratta di una visione, di una versione troppo bella e semplice per essere “vera”?

La seconda scena mostra, invece, le difficoltà reali da superare, soprattutto quando si tratta del lavoro di evangelizzazione. La comunità che scende in piazza per testimoniare il suo Signore incontra anche delle resistenze. Ci sono muri di incomprensione che impediscono alle comunità di guardare oltre.

Ci sono, però, anche delle barriere e resistenze che creano visioni limitate all’interno delle comunità.

Quale immagine danno le nostre comunità? Quale foto sceglieremo per parlare delle nostre chiese oggi? La prima o la seconda? Forse una vera alternativa non c’è. Per parlare della vita reale delle nostre chiese, dobbiamo conservare sia l’una che l’altra.

Tutte e due fanno parte della nostro storia, della nostra vita comunitaria tra “crisi” e “crescita”.

(past. Andreas Koehn)

Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. (Atti 2, 42)

Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. (Atti 14,22)

Per documentare la vita delle prime comunità cristiane, questi due versetti degli Atti ci propongono due fotografie diverse.