Così parla il Signore: “Rispettate il diritto e fate ciò che è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per essere rivelata.” (Isaia 56,1)
“Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa.” (Isaia 43,19)
Come possiamo “leggere”, nella frenesia dei nostri giorni, questi due brani tratti dal libro del profeta Isaia? Cosa ci fanno venire in mente?
A prima vista, questi due testi mi sembrano, mi suonano come il preludio al periodo dell’Avvento, che avrà il suo culmine nella festa di Natale. La festa di Natale è certamente la festa cristiana più sentita (anche se ci sono buone ragioni “teologiche” per considerare Pasqua e Pentecoste come feste altrettanto importanti). Qualcosa di nuovo viene annunciato, promesso, prospettato. Pensiamo a quello che ci aspettiamo dall’anno nuovo.
Quali novità ci saranno? Ecco, il primo brano ci richiama alla giustizia. Ci auspichiamo che le cose vanno avanti giustamente, senza intoppi, inganni, imbrogli. Questo non è niente di nuovo. Vorremmo che fosse sempre così. Vorremmo che il mondo fosse più giusto. Il futuro che aspettiamo ci viene incontro, nell’immagine della salvezza annunciata dal profeta. Si tratta, però, di un duplice movimento: anche noi ci
incamminiamo verso il futuro, percorrendo la strada della giustizia, facendo strada al diritto, alla legalità, ai diritti umani. I nostri catecumeni, durante il primo incontro del nuovo progetto del catechismo circuitale, hanno redatto una specie di nuovo decalogo, che descrive “la società che vogliamo in dieci regole”:
1. NON ASPETTARE CHE IL MONDO CAMBI, MA FA’ CIO’ CHE E’ IN TUO POTERE PER CAMBIARLO.
2. OGNI PERSONA HA IL DIRITTO DI ESPRIMERE LA PROPRIA IDEA NEL
RISPETTO DEGLI ALTRI.
3. E’ DOVERE DITUTTI GLI UOMINI PROTEGGERE IL PATRIMONIO CULTURALE E AMBIENTALE.
4. NON AVERE PREGIUDIZI.
5. AIUTA CHI HA BISOGNO.
6. REAGISCI, DENUNCIA, ABBI CORAGGIO.
7. OGNI PERSONA HA IL DOVERE DI RISPETTARE E NON DISCRIMINARE GLI ALTRI, E NON AVER PAURA PAURA DI VIOLENZE PSICOLOGICHE E FISICHE.
8. RISPETTA LA VERITA’ DEL TUO PROSSIMO COME FOSSE LA TUA.
9. INDAGA IL PASSATO PER RISCRIVERE IL FUTURO.
10. OGNI PERSONA DEVE ESSERE RESPONSABILE PER SE STESSA E PER GLI ALTRI.
Strada facendo, camminando insieme in maniera giusta, con un passo giusto dopo l’altro, incontreremo la salvezza. Una canzone del “signor G” (G. Gaber) dice che bisogna riscoprire che “la strada è l’unica salvezza”.
Gesù ha detto di se stesso: “Io sono la via ….” Egli stesso è il passaggio segreto, la possibilità, la prospettiva nuova che ci viene offerta. Come cristiani non abbiamo quindi altro da aspettare, se non di percorrere insieme proprio quella strada, la quale è l’unica via per noi, per arrivare fino in fondo. (AK)