Se dunque uno è in Cristo,
egli è una nuova creatura;
le cose vecchie sono passate:
ecco, sono diventate nuove.(2 Corinzi 5,17)
Nella prospettiva del testo biblico, il vecchio e il nuovo, il tempo passato, il tempo presente e quello futuro non si escludono, ma stanno piuttosto in un inscindibile e vicendevole nesso di complementarietà.
Ogni rinnovamento, ogni opera di riforma o di restauro, ogni riqualificazione, ogni rivoluzione o rifondazione porta con sè in realtà un forte legame con l’antico, con ciò che è stato. Il nostro essere come chiesa è un essere determinato dalla presenza vivificatrice del Cristo della storia che insieme possiamo “riscoprire” ogni giorno in modo nuovo.
Detto in altre parole, il Cristo della storia in quanto Signore del tempo, passato o futuro che sia, è essenzialmente anche il Signore del nostro tempo presente.
Se siamo in lui, ovvero se ci vediamo e se camminiamo alla luce della sua presenza, il nostro essere una nuova creazione – creata a sua immagine – si rinnova non una sola volta nella vita, ma ogni nuovo giorno.
Il nostro avvenire come comunità cristiana, evangelica e riformata altro non è che questo continuo rinnovamento del nostro attuale modo di esistere e di essere chiesa: una chiesa che vive in Cristo solo se vive insieme l’esperienza della fede, una chiesa che è chiamata a ricevere e dare insieme una testimonianza tangibile, basata sulla buona notizia del Regno di Dio che viene e avviene oggi, in mezzo a noi.
(Andreas Köhn)